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Il figlio del cimitero – Neil Gaiman

Titolo: Il figlio del cimitero
Autore: Neil Gaiman
Data pubblicazione: 22 Giugno 2010
Editore: Mondadori
Genere: Narrativa fantasy
Pagine: 342
Voto: 
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Trama:
Ogni mattino Bod fa colazione con le buone cose che prepara la signora Owens. Poi va a scuola e ascolta le lezioni del maestro Silas. E il pomeriggio passa il tempo con Liza, sua compagna di giochi. Bod sarebbe un bambino normale. Se non fosse che Liza è una strega sepolta in un terreno sconsacrato. Silas è un fantasma. E la signora Owens è morta duecento anni fa.

Bod era ancora in fasce quando è scampato all’omicidio della sua famiglia gattonando fino al cimitero sulla collina, dove i morti l’hanno accolto e adottato per proteggerlo dai suoi assassini.
Da allora è Nobody, il bambino che vive tra le tombe, e grazie a un dono della Morte sa comunicare con i defunti. Dietro le porte del cimitero nessuno può fargli del male. Ma Bod è un vivo, e forte è il richiamo del mondo oltre il cancello. Un mondo in cui conoscerà l’amicizia dei suoi simili, ma anche l’impazienza di un coltello che lo aspetta da undici lunghissimi anni…

 

 

<<Vuoi dire che si suicida?>> chiese Bod. Aveva circa otto anni, occhi grandi e una grande curiosità, e non era stupido.
<<Esattamente.>>
<<E funziona? Sono più felici, da morti?>>
<<Certe volte. Ma in genere no. E’ come chi crede che se va a vivere da qualche altra parte sarà felice, ma poi scopre che non è così che funziona. Ovunque tu vada, porti te stesso con te. Capisci cosa intendo?>>
<<Più o meno.>>


Il figlio del cimitero” sdogana un po’ quell’idea che la maggior parte di noi ha della morte.
E’ stato il mio primo approccio con Neil Gaiman e devo dire che ne sono rimasta veramente soddisfatta.

Nobody Owens, detto Bod, potrebbe essere considerato un bambino come tanti, adora stare all’aria aperta, odia studiare, è curioso, ha qualche amico e ogni tanto fa arrabbiare i suoi genitori.
Peccato però che tutto ciò avvenga dentro ad un cimitero e che sia i suoi amici che i suoi genitori siano morti più di 200 anni prima.

Bod infatti nella notte in cui la sua vera famiglia è stata sterminata da un assassino misterioso, viene preso in custodia e protetto dal cimitero che si trova presso la sua vecchia casa.

Capitolo dopo capitolo conosciamo questo ragazzo un po’ fuori dal comune e viviamo insieme a lui le sue avventure attraverso gli anni che lo faranno crescere e che gli permetteranno di imparare sempre qualcosa di nuovo.

Ci sono due personaggi che mi hanno colpito maggiormente e che posso catalogare come i miei preferiti.
Il primo è Silas, il tutore di Bod.
Lui a differenza dei fantasmi che vivono all’interno del cimitero, è un non-morto.
Non viene detto specificatamente ma dagli indizi possiamo intuire che sia un vampiro.

E’ l’unico che possa uscire dal cimitero quindi uno dei suoi compiti è quello di procurare il cibo per Bod e qualsiasi altra cosa di cui lui abbia bisogno.
Nonostante la sua figura sia austera e a tratti cupa, Silas per Bod diventa un punto essenziale, un confidente a cui appoggiarsi.
Ed è proprio questo contrasto che mi ha fatto provare tanta tenerezza per loro due.

Il secondo personaggio invece è Liza.
Una ragazza bruciata per stregoneria che si trova nella parte non consacrata del cimitero.
Ho provato subito una certa simpatia per lei e il capitolo dove viene introdotta è uno dei miei preferiti.

Proprio con Liza posso introdurre una parte presente nel libro, ovvero la “fissità” caratteriale dei
personaggi, per lo meno quelli non vivi.
Infatti qualsiasi fantasma del cimitero è statico, proprio perché rimane ancorato a ciò che era in vita senza poter, ovviamente, cambiare più.

Questa differenza si denota soprattutto grazie a Bod che con il passare del tempo cambia, cresce.
Ogni fantasma del cimitero viene introdotto con la data di nascita e della morte e con l’epitaffio presente nella sua lapide, una decisione narrativa che ho trovato geniale.

Come vi dicevo all’inizio questa è stata la mia prima esperienza con questo autore ma sicuramente, in futuro, leggerò altre sue opere sia perché ho apprezzato lo stile di scrittura sia perché sono curiosa di vederlo anche in altre vesti.

Per il momento è tutto, alla prossi